RESISTERE!

Descrizione del film

  • Anno: 1918
  • Lunghezza: 8 Minuti
  • Paese: Italia
  • Genere: Documentario
  • Regista: Luca Comerio

Filmato di propaganda realizzato dalla Edizioni di Propaganda Luca Comerio di Milano sulla sottoscrizione al prestito per la prima guerra mondiale. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, lo Stato italiano, pur dichiarando ancora la propria neutralità, provvide a un aumento considerevole delle spese per la difesa, accelerando repentinamente le attività nei settori siderurgici, meccanici, chimici e minerari. La transizione verso un'economia di guerra portò con sé la necessità di regolamentare gli scambi commerciali, vietando le esportazioni di prodotti e materie prime, e inducendo la popolazione a ridurre i consumi. In parallelo, sul fronte dei cambi, fu sospesa la convertibilità della lira. In questo contesto, lo Stato italiano lanciò la sottoscrizione del primo prestito nazionale, al quale fecero seguito, dall'entrata in guerra dell'Italia nel maggio del 1915 e fino al 1918, altri cinque prestiti, l'ultimo già volto alla ricostruzione post-bellica. Per collocare con successo il prestito presso il pubblico, fu dato l'avvio a grandi iniziative propagandistiche, forse le prime svolte su così vasta scala in Italia, intraprese a partire dal 1916 dalle grandi banche consorziate. La propaganda faceva leva sul sentimento patriottico e sulla convenienza economica dei prestiti: - cuore e portafoglio - furono associati per ottenere il maggior effetto. A partire dal 1917, venne introdotto anche il concetto di sottoscrizione al prestito come strumento per affrettare la pace, portando aiuto ai soldati al fronte e favorendo la fine vittoriosa della guerra. Su tali temi, vennero coinvolti importanti artisti e pittori, illustratori di giornali, pubblicitari e grafici, nomi noti e famosi all'epoca, chiedendo loro di produrre immagini di potente e immediata forza evocativa, da riprodurre sui vari mezzi di diffusione utilizzati dalla propaganda. Le immagini prodotte dagli artisti, e approvate dal Consorzio governativo competente, divennero così i punti di forza di una campagna propagandistica che prendeva forma concreta mediante i vari mezzi di comunicazione di massa allora disponibili. Manifesti, locandine, cartoline, calendari, inserzioni, francobolli, opuscoli, coreografie esterne agli edifici (a Milano, ad esempio, fu allestita una coreografia nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele II) furono i vari strumenti utilizzati per veicolare i messaggi propagandistici. Un uso particolare e massiccio fu quello delle cartoline postali illustrate, che riproducevano immagini e slogan della campagna per la sottoscrizione ai prestiti. Esse erano distribuite in grandi quantità ai soldati al fronte, i quali le utilizzavano, scrivendo a casa, come mezzo di comunicazione con i propri cari. In parallelo, le stesse cartoline erano messe a disposizione delle famiglie perché potessero scrivere ai propri figli, fratelli e sposi soldati. E così gli altisonanti messaggi di propaganda, stampati sulle cartoline postali dei prestiti di guerra, circolavano insieme ai più intimi e personali scritti privati, vergati dalla mano dei giovani al fronte, e delle loro madri, sorelle, spose.